Palermo, sit-in contro il degrado del canale Boccadifalco

(foto di Serena Marotta)

Un carrello, un passeggino e cumuli di immondizia ostruiscono il passaggio dell’acqua putrida del canale, tra i ratti che gironzolano indisturbati. Sono le dieci. L’aria è irrespirabile in via Generale Domenico Chinnici, a Palermo. “Abbiamo paura per la salute dei nostri figli”, dicono i residenti. Sono scesi in strada per protestare contro “la grave situazione di degrado igienico- ambientale in cui versa il canale di Boccadifalco”. Con loro c’è il circolo “Sandro Pertini” di Italia dei Valori, che ha organizzato il sit-in di protesta. Ci sono il capo gruppo Idv al Consiglio Comunale, Fabrizio Ferrandelli e il segretario provinciale di Palermo e portavoce regionale Idv Pippo Russo. E ancora: il movimento “Il valore delle piccole cose”, contenitore di denuncia dei disagi dei cittadini, c’è il gruppo fotografico “PhotoShooters”. Sul posto sono intervenuti la Polizia e i Vigili Urbani per verificare le condizioni del canale.

(foto di Serena Marotta)

Ormai i residenti, da anni, convivono con questa fogna a cielo aperto a due passi dalle loro case. Tre i palazzi che si affacciano sul canale, nel tratto finale di via Chinnici all’incrocio con via Nave, per un totale di 519 famiglie. Si tratta solo di una parte delle numerose abitazioni della strada.

(foto di Angelo Trapani)

“L’ultima bonifica è stata fatta sei anni fa” – dice Massimo Cumella, un abitante. “Siamo costretti a tenere le finestre chiuse”, aggiunge Carlo Sampino, residente da 25 anni in via Chinnici. Nel frattempo, Michele D’Amico e Giuseppe Casesi, anche loro residenti, mostrano l’ultima delle segnalazioni inviate al Comune, il 6 luglio 2010. Da allora non è cambiato nulla. Di conseguenza “non possiamo lasciare i nostri figli liberi di giocare al parco giochi. Siamo costretti a tenerli a casa – spiegano – a causa della sporcizia e del cattivo odore che proviene dal canale, che – oltre ad essere una sorta di canale-collettore che convoglia le acque bianche, è utilizzato come scarico di acque nere”.

(foto di Angelo Trapani)

“Oggi il canale – al culmine del degrado igienico-sanitario, dovuto all’enorme quantità di detriti e spazzatura che si accumulano – rappresenta un vero e proprio pericolo per i cittadini”, afferma Fausto Torta, coordinatore cittadino di IdV di Palermo. E aggiunge: “Per tale ragione abbiamo deciso di supportare, attraverso il sit-in, l’azione di sensibilizzazione sull’argomento – continua Torta – da tempo intrapresa dal circolo IdV “Sandro Pertini”. Il problema tocca tutta la cittadinanza e non solo chi abita nei pressi del canale. Il canale di Boccadifalco – spiega Torta – è un’opera pubblica mirata al drenaggio delle acque alluvionali realizzata nel 1932 a seguito di un violento nubifragio, che per tre giorni, nel febbraio del 1931, flagellò Palermo causando inondazioni ed allagamenti. E non solo. Il nubifragio – a parte gli ingenti danni materiali – causò parecchie vittime”.

(foto di Angelo Trapani, gruppo fotografico “PhotoShooters”)

Intanto, il cosiddetto “canale del maltempo” “si trasforma in estate in un nauseabondo veicolo di miasmi ad uso e consumo degli abitanti della zona. A queste inadempienze che mettono a repentaglio la salute dei cittadini – aggiunge Fausto Torta – intendiamo rispondere con azioni concrete. È nostra intenzione, infatti, appellarci al Prefetto, affinché verifichi le reali condizioni di pericolo per la salute e, al contempo, in aula Consiliare il Gruppo di Italia dei Valori presenterà un’interrogazione, che faccia chiarezza sulle cause reali che determinano il disinteresse dell’Amministrazione comunale sulla vicenda”.
Serena Marotta
(2 aprile 2011)

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