Paolo Maldini, orgoglio italiano, saluta i tifosi a S.Siro

La giornata di ieri è stata sicuramente una data “storica” per il calcio italiano, per il calcio mondiale, per l’Italia e per tutto il mondo appassionato di sport.

Ha infatti dato l’addio al suo pubblico nella cornice di un S.Siro pieno di sciarpe in suo onore, un grande uomo prima che un grande giocatore: Paolo Maldini, eroe di 901 battaglie in maglia rossonera per oltre 24 anni.

Maldini chiude la sua stupenda carriera con all’attivo 7 Scudetti, 5 Supercoppe Italiane, 1 Coppa Italia, 5 Coppe dei Campioni, 5 Supercoppe Europee, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del Mondo per Club.

Maldini è stato la bandiera, il simbolo del Milan dal 1985 ad oggi, così come della nazionale italiana fino al 2002 (anno del suo abbandono alla maglia azzurra). Per molti ha rappresentato un esempio da seguire, professionista impeccabile, uomo di alti valori morali.

Ieri, nella giornata di Milan-Roma (2-3, risultato molto negativo per la squadra rossonera), Maldini ha lasciato per l’ultima volta S.Siro, ma la festa è stata rovinata dai soliti “tifosi” ultras.

Infatti durante tutta la partita uno striscione in Curva Sud riportava la frase: “Grazie capitano: sul campo un campione infinito ma hai mancato di rispetto a chi ti ha arricchito” mentre a fine partita è stato sostituito con un altro riportante: “Per i tuoi 25 anni di gloriosa carriera sentiti ringraziamenti da chi hai definito mercenari e pezzenti.

Questi attriti della curva col capitano sono da ricondurre a delle parole di Maldini di qualche mese fa in cui lui si era rivolto al popolo rossonero accusandolo di scarso tifo durante le partite in casa (“Ormai noi giochiamo in trasferta o in campo neutro: mai davvero in casa”) e ad un piccolo inconveniente sul suo rinnovo di contratto durante l’estate scorsa.

Tutto questo non ha comunque impedito ai tifosi veri di salutare una bandiera che lascia un vuoto incolmabile.

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