Italia pronta a partecipare in Libia

(Ansa)

L’Italia metterà a disposizione non solo le basi militari, ma anche mezzi e uomini. È questa la decisione che è stata presa nel corso del consiglio dei Ministri straordinario che si è tenuto oggi e che ha autorizzato l’utilizzo di sette basi italiane e “ogni opportuna iniziativa” che sarà necessaria per attuare le decisioni dell’Onu sulla crisi in Libia. Le basi interessate nell’azione nei confronti della Libia sono: Amendola, Aviano, Decimomannu, Sigonella, Trapani, Gioia del Colle e Pantelleria. Lo hanno detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, e il ministro della Difesa, Ignazio la Russa.

La partecipazione italiana alla missione internazionale, che dovrà garantire la no-fly zone sulla Libia, come stabilito dalle Nazioni Unite, sarà pienamente attiva. Le commissioni Esteri e Difesa del Senato hanno già approvato, all’unanimità, la partecipazione italiana. Intanto la Farnesina ha chiuso l’ambasciata a Tripoli e ha fatto rientrare il personale diplomatico. Già salpata la portaerei Garibaldi che potrebbe essere utilizzata per operazioni nel Mediterraneo. Le decisioni, ha riferito il premier Silvio Berlusconi, sono state prese in accordo con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Domani si terrà a Parigi un summit internazionale a cui parteciperanno diverse nazioni, i rappresentanti di Ue e della Lega Araba e il segretario generale dell’Onu. Alla riunione sarà presente anche Silvio Berlusconi.
Serena Marotta

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