Disoccupazione in Italia al 12,2%

 

Continua ad essere preoccupante la disoccupazione in Italia che ha raggiunto nuovamente livelli storici, salita nel mese di maggio al 12.2 %. Una situazione che rischia seriamente di non far decollare l’economia del Paese, ancora lontana infatti sembra essere la ripresa dalla crisi.

Gli incentivi assunzione di disoccupati dovrebbero migliorare nei prossimi mesi quest’aspetto più che catastrofico del nostro Paese, c’è insomma al momento priorità nel risolvere il problema della disoccupazione.

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Profilo social incide su assunzione

 

La disoccupazione è uno dei problemi maggiori che affliggono l’Italia, diventa sempre più complicato trovare lavoro ed essere assunti. Silvio Berlusconi niente tasse per chi assume, un modo che secondo il Cavaliere potrebbe allievare tale piaga sociale.

Sicuramente ciò che fa più male è vedere laureati sempre più disoccupati, insomma non basta raggiungere un titolo di studio attraverso anni di sacrificio per riuscire ad essere assunti in un’azienda. Solitamente nella ricerca di un lavoro è soprattutto il curriculuum ad incidere maggiormente sulla scelta, ma nell’ultimo periodo ha molta importanza anche il proprio profilo social.

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La nuova moda dei video porno a lavoro

 

Una nuova moda si sta diffondendo in tutto il mondo, una crescita incredibile che rischia però di mettere a serio rischio molti posti di lavoro. Se in Italia siamo alle prese con il lavori che resistono alla crisi, in tutta Europa e soprattutto in America sempre più lavoratori guardano video porno proprio mentre dovrebbero essere più produttivi.

Un dato sempre più crescente che ovviamente sta preoccupando di gran lunga le aziende che si ritrovano con il produrre meno lavoro del solito a causa proprio di queste interruzioni particolari da parte dei dipendenti. Il dato è alquanto allarmante, perché ormai oltre 20 milioni di persone guardano video porno sul proprio posto di lavoro e questo influisce proprio sulla produttività dell’azienda per cui si lavora.

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Pensioni precari ridotte del 15%

 

Sempre più aziende italiane puntano sugli stagisti e questa situazione non fa altro che aumentare il precariato nel nostro Paese. La situazione lavoro in Italia ha raggiunto davvero dei minimi storici e a pagarne maggiormente le spese saranno soprattutto le pensioni. Da gennaio infatti le pensioni dei precari saranno ridotte del 15%, una situazione che non sembra avere al momento altra soluzione e che penalizza principalmente le fasce più deboli: giovani, donne e anziani.

Saranno soprattutto loro a patire maggiormente il problema delle pensioni, ormai per molti questa è cosiderata una vera e propria utopia. Non ci sono più lavori a tempo indeterminato e chiaro quindi che anche il campo delle pensioni subirà un netto cambiamento. Un lavoro stabile in passato garantiva una vecchiaia serena e tranquilla, ormai tale situazione non sembra essere più possibile.

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I settori del lavoro che assumono di più

 

Diventa sempre più complicato in Italia riuscire a trovare lavoro. La disoccupazione giovanile ormai ha raggiunto record davvero poco invidiabili, una situazione così tragica non si vedeva dal 1992. Vi sono sicuramente dei lavori che resistono alla crisi ed è ancora possibile vedere uno spiraglio positivo in un campo che indubbiamente sta non poco massacrando le varie famiglie italiane.

Molti giovani, ormai più che trentenni, sono costretti a vivere con i propri genitori a causa della mancanza di lavoro, ma esistono settori del lavoro che assumono di più, basta solo prestare un po’ di attenzione e avere ovviamente le caratteristiche giuste. Innanzitutto per i laureati i settori che al momento permettono più assunzioni sono quello economico, il campo dell’ingegneria elettronica e dell’informazione e quello sanitario e paramedico.

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Le aziende italiane puntano sugli stagisti

 

La situazione lavoro in Italia è a dir poco disastrosa, ormai la disoccupazione giovanile ha raggiunto picchi incredibili e la colpa principalmente è da attribuire sicuramente alla crisi, ma anche alle varie aziende italiane. Se esistono alcuni lavori che resistono alla crisi, sempre più giovani italiani cercano di tuffarsi in questo mondo interpretando il ruolo del stagista.

Ormai le varie aziende puntano solo sugli stagisti e il perché è anche abbastanza semplice da spiegare. La figura dello stagista, che solitamente può svolgere il suo impiego per sei mesi in una determinata azienda, non comporta alcuna spesa gravosa per l’azienda. Addirittura vi sono giovani ragazzi che diventano stagisti senza avere alcun tipo di compenso, ma generalmente le aziende forniscono il rimborso spese.

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I Call Center fanno perdere la voce

 

In Italia tra i lavori più diffusi c’è l’operatore Call Center che però sembra stia per entrare nell’ambito delle malattie professionali. Il problema riguarda proprio questo tipo di lavoro che costringe a parlare per moltissime ore al giorno al telefono con orari piuttosto rigidi e uno stipendio alquanto misero.

Tra i lavori che resistono alla crisi sicuramente ritroviamo gli operatori di Call Center, che per la maggior parte si tratta di donne che lavorano part-time per garantire qualche spicciolo in più, ma che sicuramente non evidenzia alcuna soddisfazione professionale.

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