Ryanair pagherà le tasse in Italia

E’ stata approvata la legge che stabilisce che Ryanair deve pagare le tasse e contributi in Italia, e il testo è compreso nel comma 1 dell’articolo 38 del decreto Crescita 2.0. L’obiettivo del governo Monti è imporre a tutti i vettori il versamento degli oneri fiscali e previdenziali secondo le norme italiane, rivalutando il concetto  in base al quale le tasse si pagano dove si produce ricchezza.

Michael O’ Leary, capo della compagnia aerea low cost ha sempre sostenuto che Ryanair è una società di diritto irlandese, e quindi doveva pagare le tasse e contributi in terra irlandese, dove sappiamo l’imposizione fiscale è molto più bassa che in Italia. Le tasse sono dunque in aumento per RyanAir, e lo scalo di Orio al Serio ha presentato alla compagnia un conto da 12 milioni di euro per contributi non versati, ma la compagnia non ha pagato ed è quindi scattata la denuncia che ha visto iscritto nel registro degli indagati proprio O’ Leary per omissione di contributi.

Poi è giunto il comma 1 dell’articolo 38 che fa rientrare la compagnia alla legislazione italiana. Come se non bastasse, questa legge ha effetto retroattivo. A difesa di RyanAir sono giunti diversi gruppi di pressione per ammorbidire la tassazione, “per proteggere il turismo nel Nord Italia”, come dichiarato da Mauro Pili del Pdl.

Ora si dovrà attendere la risposta della compagnia irlandese alla luce della nuova normativa, soprattutto perché lo scalo di Bergamo è importantissimo per O’ Leary.

Intanto Ryanair ha annunciato che introdurrà un costo amministrativo della carta di credito del 2 per cento su tutte le nuove prenotazioni effettuate a partire dal 30 novembre, per coprire i relativi costi di pagamento.

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