Le opere infrastrutturali per il recupero di complessi artistici e monumentali

L’Italia è, senza ombra di dubbio, uno dei Paesi con il maggior numero di monumenti e opere artistiche di altissimo valore. Un patrimonio culturale impressionate che non può e non deve essere dilapidato.

Capita, però, spesso e volentieri purtroppo, che una gestione assolutamente passiva delle istituzioni favorisca l’usura di tali monumenti che, non venendo curati nel migliore dei modi, si riducono ad un ammasso svalorizzato di pietre.

Un vero spreco per un Paese come il nostro, che dovrebbe fare della cultura e del patrimonio artistico un punto di forza internazionalmente riconosciuto ed apprezzato. In ogni caso, per i monumenti perduti e danneggiati, spesso vengono previste delle opere di ristrutturazione da parte sia di istituzioni private che di soggetti privati per cercare di rivalorizzare tali asset.

Sicuramente AICOM, società privata di ingegneria di primaria importanza nel panorama nazionale può vantare un’esperienza trentennale consolidata sia entro i confini italiani e che all’estero.

L’obiettivo di ogni intervento progettuale di AICOM è quello di riuscire a combinare alla perfezione esigenze e aspettative della committenza.

L’intero processo che porta alla individuazione e definizione delle soluzioni più adatte allo specifico contesto consta, tra le altre, di una serie di aggiornamenti conoscitivi in ambito tecnologico, oltre che di varie ipotesi di fattibilità.

Il metodo su cui punta AICOM è quello della progettazione integrata, con una convergenza frequente di più professionalità e discipline, con l’obiettivo di puntare alla massima affidabilità ed efficacia possibile.

Tante volte sono le calamità naturali a distruggere delle opere artistiche di immenso valore ed ecco che c’è bisogno di riportarle “in vita”. In tutti questi casi, uno dei principali dubbi che sorgono è senz’altro quello di provvedere alla ricostruzione oppure lasciare il vuoto in memoria di quello che c’era, conservando in maniera accurata le rovine.

Le linee d’azione, al giorno d’oggi, come è stato sottolineato da svariati esperti e addetti ai lavori, sono fortunatamente molteplici, anche considerando come l’evoluzione tecnologica abbia di fatto ampliato la gamma di possibilità di restauro.

In certi casi si può optare per la scelta di ricostruire esattamente il monumento o la costruzione originaria, come è successo, giusto per fare un esempio, con il Duomo di Venzone, in Friuli.

In questi casi, e soprattutto in quel caso specifico, è fondamentale avere una documentazione ben precisa riguardo la realizzazione dell’opera, che possa permettere di ricostruirla uguale all’originale. In altri casi, invece, bisogna optare per un lavoro che vada ad integrare vecchio e nuovo.

Altre volte, invece, la soluzione migliore è quella di intervenire per sanare le ferite e porre una pezza ai danni che il monumento, l’opera o la struttura hanno subito per le più svariate motivazioni.

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