Banca Popolare di Bari, liquidità a 2,4 miliardi: sguardo rivolto verso famiglie e imprese

Da una parte la contrazione che ha coinvolto un po’ tutti i mercati, dall’altra gli elevati costi legati all’incorporazione di Tercas. Gli ultimi due anni non sono certamente stati privi di difficoltà per la Banca Popolare di Bari. L’istituto pugliese, infatti, si è trovato invischiato anche in un clima di tensione dovuto a diverse inchieste giudiziarie. Senza dimenticare anche tutti i vari effetti che sono andati al di fuori dei confini propriamente bancari, dovuti soprattutto a notevoli difficoltà nella negoziazione delle azioni.

L’unico sistema per la Banca Popolare di Bari di rispondere in modo inequivocabile a tutte queste difficoltà è certamente quella del bilancio, anche grazie al grande lavoro del Direttore Generale Gianluca Jacobini e del resto dei vertici del Gruppo. Durante lo scorso anno è stata portata a termine un’ottima operazione riguardante la collocazione degli Npl, con un rendimento che è arrivato fino al 30%. Nel corso dell’ultimo ventennio sono state ben 28 le fusioni portate a termine per incorporazione. Un dato che fa ben sperare in quanto a voglia di crescere e determinazione.

Jacobini ha voluto mettere in evidenza anche la notevole solidità della banca: i depositi sono in aumento, infatti, del 14,7%, mentre la liquidità ha raggiunto quota 2,4 miliardi. Insomma, rimane solamente da aspettare che cominci la ripresa per proseguire nello supporto all’intera economia dell’Italia centro-meridionale.

I dati parlano chiaro: una crescita della raccolta diretta che si aggira intorno al 14,7% in confronto al bilancio di due anni fa. Il valore assoluto della raccolta diretta si aggira intorno ai 10,8 miliardi di euro. La liquidità in bilancio ha toccato i 2,4 miliardi di euro, utili per nuovi investimenti a favore di imprenditori e finanziamenti per le famiglie. L’istituto pugliese può vantare la bellezza di 353 filiali (con oltre 3000 dipendenti, in crescita anche per via dell’incorporazione di Tercas), che si trovano dislocate in tutta la zona del Centro-Sud, ma delle ramificazioni sono presenti anche in Veneto e in Lombardia.

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