Bonus amianto, come si fa la domanda per il credito d’imposta

In Italia esiste dal 2015 un fondo per coprire le spese sostenute dai privati per la bonifica delle aree residenziali dall’amianto, pericolosissimo per la salute. Le domande per il credito d’imposta scadono a marzo dell’anno prossimo ma è stato previsto un click day per la prima raccolta delle richieste. È importante non mancare l’appuntamento. 

Il click day è importante per la richiesta del bonus amianto perché i fondi saranno elargiti fino ad esaurimento del capitale messo a disposizione dal governo e considerando l’ordine di arrivo delle richieste. Edilportale fa presente che i fondi dovranno essere usati soltanto per alcuni tipi d’interventi. Ecco quali

Il credito d’Imposta è concesso solo per interventi di rimozione e smaltimento dell’amianto, non per il semplice incapsulamento o confinamento.  Le agevolazioni, ha specificato il Ministero dell’Ambiente, sono concesse nei limiti e nelle condizioni del regolamento europeo che prevede che il finanziamento pubblico alle imprese uniche non possa superare, nel triennio, 100mila euro per le imprese di trasporto merci per conto terzi, e 200mila euro per le altre. Sono invece escluse le imprese di produzione primaria di prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, e quelle che operano nei servizi di interesse economico generale, le cui agevolazioni sono disciplinate da altri regolamenti comunitari. Il bonus non è cumulabile con altre agevolazioni previste dalla normativa nazionale, regionale o comunitaria.

Ai fini di evitare ansie nell’attesa, il Ministero dell’Ambiente ha fatto sapere che si riserva un tempo di 90 giorni per comunicare il riconoscimento o il diniego della domanda. Se c’è il riconoscimento del fondo, il credito d’imposta è ripartito ed utilizzato in tre quote annuali di pari importo.

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