Gli Sciatt della Valtellina

Pochi giorni fa vi abbiamo parlato di una specialità valtellinese, i pizzoccheri, oggi è il turno di un’altra variante, sempre cucinata però sulla base del grano saraceno: gli sciatt. Sciatt in dialetto valtellinese significa rospo, ma in realtà non hanno niente a che vedere con questi animali, solamente la forma della pietanza finita è simile ad un rospo.

Anche gli sciatt in origine nascono nel paese di Teglio, ma ormai sono molto diffusi in tutta la Valtellina. In sintesi gli sciatt sono delle palline di grano saraceno con all’interno un bel pezzo di formaggio, il tutto fritto, e solitamente accompagnati da cicoria.

Ingredienti (per 4 persone):

300 gr. di farina di grano saraceno
200 gr. di farina bianca
300 gr. di formaggio Casera
1 bicchierino di grappa
acqua frizzante
olio per friggere
un pizzico di lievito

Preparazione:

La preparazione degli sciatt è abbastanza semplice, innanzitutto bisogna impastare le due farine unendole con l’acqua frizzante fino ad ottenere un composto abbastanza consistente. Nel frattempo si devono tagliare dei dadi di formaggio (della grandezza proprio di un dado da gioco circa), in modo da poterli unire alla pasta appena creata, aggiungendo anche la grappa ed il lievito.

Successivamente si deve far scaldare in una padella abbastanza alta e capiente una bella quantità di olio; quando questo è bollente, bisogna calare uno ad uno i dadi di formaggio ricoperti dalla pasta; il modo migliore per mantenere gli sciatt uniti è aiutarsi con due cucchiai .

Il trucco consiste nel farne friggere pochi alla volta, altrimenti si attaccherebbero insieme. Quando sono dorati sono pronti. Serviteli su un letto di cicoria.

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