Armani lancia una collezione di tessuti di arredo

Il marchio Armani non sarà più sinonimo di linee di abbigliamento e accessori ma anche di tessuti utilizzati per l’arredamento. Armani, infatti, ha dato vita ad una partnership tra Armani Casa e Rubelli, un’azienda che già si occupa della produzioni di tessuti per l’arredamento.

La prima collezione frutto di questa collaborazione è già stata presentata in occasione del Salone di Milano ed è stata chiamata con un nome che ha lasciato un pò perplessi. La collezione, infatti, è stata battezzata “Armani/Casa Exclusive Textiles by Rubelli” e sono davvero in tanti a non aver capito come mai, in tempi come questi dove il Made in Italy è sinonimo di lusso e qualità, un marchio italiano abbia dato un nome inglese alla sua collezione.


La risposta sta nel fatto che questa collezione non sarà destinata esclusivamente al mercato italiano e, quindi, un nome in inglese risulta essere più comprensibile al di fuori dei confini italiani. La collezione, infatti, a partire dal mese di settembre sarà disponibile in tutto il mondo presso i punti vendita Armani e Rubelli.


La prima collezione nata da questa importante partnership si compone di jacquard, damaschi, velluti e tende che si ispirano a creazioni degli anni 20 e 30 rivisitate e mescolate allo stile che ha caratterizzato i primi decenni del Novecento.
Non mancano, inoltre, temi e texture che caratterizzano da sempre lo stile Armani come, ad esempio, gli scacchi, la tela damier e i micro pattern.

Giorgio Armani si è detto molto contento di questa collaborazione grazie alla quale le persone potranno scegliere di vestire Armani anche la loro casa. Alessandro Favaretto Rubelli, invece, ha affermato che la collezione coniuga perfettamento lo stile Armani con l’esperienza dell’azienda Rubelli nel settore della tessitura.

1 commento su “Armani lancia una collezione di tessuti di arredo”

  1. Il made in italy deve essere tutelato per mantenere viva in italia la conoscenza delle tecniche artigianali che ci hanno resi famosi nel mondo e per dare ai nostri ragazzi nel futuro una patrimonio tecnico unico e di valore.

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